Strategie di backup aziendale: la guida completa
Strategie di backup aziendale: la guida completa
Avere un sistema di backup aziendale efficace è un requisito ormai fondamentale per le imprese che vogliono proteggere i loro dati da attacchi informatici, errori umani o guasti hardware. In questo articolo vedremo quali metodi e strumenti è possibile utilizzare per salvaguardare le informazioni da qualsiasi tipologia di incidente, impostando una corretta politica di backup.
Cos’è un backup aziendale?
Il termine backup indica la copia di file e dati importanti all’interno di un supporto di memoria fisico o virtuale diverso dall’archivio in cui sono salvati. Il duplicato dei dati è utile a prevenire la perdita di informazioni critiche nel caso in cui avvengano attacchi hacker, malfunzionamenti ai sistemi hardware oppure eventi di natura intenzionale o accidentale.
Solitamente, le principali cause di perdita di dati sono:
- Danni fisici o guasti all’apparecchiatura hardware
- Malfunzionamenti dei software
- Errori umani o manomissioni
- Attacchi informatici: virus, malware o ransomware
Tutti questi fattori possono incidere sulla continuità operativa dell’azienda, causando danni economici ingenti legati al fermo delle attività.
A cosa serve il backup dei dati?
Un piano di backup aziendale permette di ripristinare velocemente tutti i documenti salvati all’interno del sistema nel caso in cui vengano persi o cancellati, preservando la business continuity e minimizzando i costi di downtime (interruzione delle attività).
Le soluzioni di backup e il Disaster Recovery Plan (DRP) rappresentano quindi una risorsa inestimabile per le organizzazioni che vogliono mantenere l’operatività anche a seguito di eventi imprevisti, migliorando la loro resilienza operativa.
Cos’è il Disastery Recovery Plan?
Il DRP è un piano d’azione in cui è riportato l’insieme di strategie, azioni e strumenti necessari a ripristinare nel minor tempo possibile l’operatività dell’infrastruttura IT e i dati aziendali a seguito di un evento imprevisto.
Secondo una ricerca condotta da BVA DOXA, il 73% delle PMI italiane non possiede un Disastery Recovery Plan, nonostante esso risulti di vitale importanza per preservare la continuità operativa. Questo dato evidenzia rivela come le organizzazioni tendano a sottostimare i rischi e i costi legati al downtime dei sistemi IT.
La posta in gioco è molto alta se consideriamo che, secondo Gartner, il blocco dei sistemi e servizi informatici può costare alle aziende in media 8.648 dollari all’ora, fino ad arrivare a 500.000 dollari l’ora nei casi più gravi.
Tipi di backup
Esistono diversi metodi di salvataggio dei dati:
- Backup completo: consiste nel salvare tutte le informazioni disponibili all’interno dell’infrastruttura IT aziendale.
- Backup incrementale: copia unicamente i dati che sono stati modificati o aggiunti dopo l’ultimo backup completo. Ad esempio, se questo è avvenuto la domenica, il backup incrementale del lunedì salverà solo i cambiamenti apportati dopo il salvataggio della domenica, quello del martedì copierà soltanto le modifiche fatte dopo il backup di lunedì e così via. Questo metodo è più rapido e richiede meno spazio di archiviazione rispetto a quello differenziale, tuttavia può allungare i tempi di ripristino dei dati.
- Backup differenziale: viene eseguito il salvataggio di tutti i file che sono stati aggiunti o modificati dall’ultimo backup completo. Se, ad esempio, l’ultimo salvataggio completo risale a domenica, il backup differenziale del lunedì includerà tutte le modifiche a partire da domenica. Se martedì eseguiamo un altro backup differenziale, verranno salvate le modifiche apportate da domenica in poi.
Qual è il migliore sistema per creare una copia di sicurezza delle informazioni memorizzate nei vari apparati, app e piattaforme IT adottate da un’impresa? Anche se le policy di backup aziendale vengono personalizzate in base alle esigenze specifiche, in genere comprendono dei backup completi seguiti da una serie di backup incrementali o differenziali intermedi.
Come si fa il backup
Per poter impostare correttamente il backup dei file e delle informazioni contenuti nei sistemi IT, è importante innanzitutto suddividere i dati in base alla data di aggiornamento, in modo da stabilire dei metodi di backup adeguati:
- Dati attivi: utilizzati o modificati di recente;
- Dati inattivi: impiegati o modificati in passato.
Ad esempio, per i file attivi è consigliabile impostare una replica giornaliera su NAS o cloud storage, mentre quelli inattivi possono essere archiviati su cloud o NAS con un backup completo o incrementale (a seconda della memoria utilizzata) a cadenza settimanale o mensile.
Vediamo allora quali sono i principali supporti utilizzati per il backup aziendale.
NAS (Network Attached Storage)
Il NAS è uno dispositivo simile a un piccolo computer dotato di processore, sistema operativo e un disco rigido collegato alla rete attraverso un router. Lo storage permette di archiviare tutti i dati di ogni apparecchio connesso alla rete locale aziendale mediante dei salvataggi automatici. Il backup su NAS consente di avere un archivio centralizzato sempre a disposizione, accessibile tramite connessione Ethernet.
Cloud
Il backup su cloud permette di salvare i dati aziendali all’interno di uno spazio virtuale esterno all’azienda (backup off-site). In questo modo è possibile preservarli da minacce interne ed esterne all’organizzazione, contando su uno spazio di archiviazione illimitato. In caso di perdita dei dati, sarà sufficiente una connessione Internet per accedere ai file salvati.
Strategie di backup aziendale
In generale, un’organizzazione logica e temporale di file, email e database non solo consente di stilare un piano di backup più accurato, ma permette di recuperare con maggiore rapidità e precisione i dati aziendali in caso di eventi avversi.
Per questo una buona strategia di backup inizia sempre da una categorizzazione accurata dei dati secondo diversi criteri:
- Data di creazione e frequenza di aggiornamento
- Tipologia di file o dato
- Grado di criticità per l’organizzazione
Una volta mappate le informazioni da salvare, sarà necessario stabilire le regole per la pianificazione e l’esecuzione dei backup periodici.
Una buona policy di backup prevede sempre la conservazione di almeno 2 copie di sicurezza: la prima salvata in uno spazio di memorizzazione locale (riserva locale) e la seconda invece memorizzata in una struttura esterna come il cloud storage (riserva remota). In questo modo, qualora il server NAS subisse dei danni, sarà possibile ripristinare i dati salvati sul cloud esterno.
Le migliori soluzioni di backup aziendale
Nel contesto attuale, i dati hanno un valore inestimabile per qualsiasi tipo di impresa, dalla PMI alla multinazionale. La corretta pianificazione ed esecuzione dei backup aziendali rappresenta quindi un prerequisito essenziale per salvaguardare l’organizzazione da incidenti, errori umani o attacchi informatici di vario genere.
Per questo è importante scegliere con attenzione il servizio di backup più adatto alle proprie esigenze di business. Sul mercato esistono diverse soluzioni all’avanguardia che permettono di:
- Facilitare e automatizzare i processi di salvataggio e ripristino dei file
- Ridurre i costi legati alle operazioni di backup e ripristino
- Garantire la conformità dei dati alle normative vigenti
- Salvare volumi di dati sempre più ampi attraverso software facilmente scalabili
- Gestire backup su unità locali e ambienti cloud pubblici, privati e ibridi.
Tuttavia, in assenza di una buona strategia di backup acquistare un software non è sufficiente a salvaguardare i file aziendali. Come abbiamo visto, è fondamentale fare un’analisi preliminare dei dati, stabilire preventivamente la frequenza e tipologia dei backup e definire i supporti da utilizzare. Inoltre, è essenziale monitorare costantemente la corretta esecuzione dei backup al fine di intervenire tempestivamente in caso di anomalie.
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